Lazio Salernitana 3 a 0

Caro diario,
non ti nascondo che mi avvicino a questa partita con un po’ di ansia. Il proverbio dice che non c’è due senza tre: noi abbiamo fatto due belle partite con Roma e Inter, seguite, rispettivamente, da due altre splendide partite in Europa League contro Lokomotiv e Marsiglia per poi crollare in maniera inspiegabile con Bologna e Verona.
Ora ci accingiamo a giocare con la Salernitana dopo aver fatto benissimo con la Fiorentina e molto bene anche a Marsiglia. Pericolo dei crollo?

Spero proprio di no, anche se la Salernitana mi evoca un brutto ricordo: stagione 2010-11, Lega Pro, semifinale di ritorno Playoff Alessandria (i miei grigi) contro, appunto, la Salernitana. All’andata 1 a 1. Siamo andati in vantaggio meritatamente e, ancora c’ho il veleno a ripensarci, ci hanno dato un rigore contro per un fallo 2 metri fuori aria. Poi ci sono saltati i nervi e abbiamo perso 3 a 1 con due espulsi.

Comunque, tornando a noi, i ragazzi si sono allenati con una determinazione incredibile, sono fiducioso anche se loro ti fregano: anche le altre volte si erano allenati bene e poi in campo sembravano morti.
Adesso stanno tornando dal riscaldamento, si stanno incitando, gli faccio un bel discorsetto e li mando in campo… incrociamo le dita.

Grande diario, le mie paure erano infondate. La squadra oggi mi ha dato proprio soddisfazione. Tu dirai che l’avversario non era un granché, ma a parte che non è una squadra così scarsa, ma quello che mi è piaciuto è come la squadra li andava a prendere sempre alti, senza scappare a difendere bassi. Poi questi sono ragazzi che, quando si mettono a palleggiare, sono un piacere per gli occhi, una padronanza di palleggio incredibile. Una menzione particolare, la faccio solo a te, non la ripeterò in sala stampa, è per Danilo Cataldi. Ha una velocità di pensiero incredibile, buona tecnica e, soprattutto, i tempi giusti nella decisione di andarli a prendere o aspettare. Non voglio esagerare ma, se continua così, vedrai che lo richiamano in nazionale.

Adesso li faccio riposare qualche giorno, poi metto sotto torchio quelli che restano. Una delle mie convinzioni è che quando le cose vanno bene si lavora il triplo, si sfrutta l’entusiasmo e noi di lavoro ne dobbiamo fare ancora tantissimo… ma la cosa comincia veramente a divertirmi.
Li sento tornare felici nello spogliatoio, ti lascio riposare per un paio di settimane. Io, forse, in questo periodo mi vedo col Presidente, qualche bene informato dice che mi vuole proporre rinnovo e, addirittura, dirigenza a seguire. Lo so che è un tipo tosto, ma io qui mi trovo bene con tutti, anche con lui. Qui è come piace a me, i ruoli sono chiari ognuno si occupa del suo e l’ultima parola è sempre la sua… come faccio io nello spogliatoio.

A presto…

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