Cosa insegna questa storia?

Vi vogliamo raccontare una storia.
Siamo ad ottobre, la Lazio, con il suo nuovo allenatore, fa risultati altalenanti. Vince, stentando, in casa e perde fuori casa, gioca male, balbetta. I tifosi della Lazio, da anni in contestazione con il presidente, sono furibondi. Molti sono legati al vecchio mister, chiedono l’allontanamento del nuovo.
In una trasferta sono arrivati a mettere fuori dall’albergo della Lazio dei bidoni della spazzatura, numerati come i giocatori, uno con scritto Mister.
Durante un allenamento scoppia la contestazione dei tifosi. Vogliono che il presidente venda la Lazio e vogliono la testa del nuovo Mister.
Lo spogliatoio è una polveriera. Il capitano rinuncia alla fascia riconsegnandola all’allenatore dichiarandosi “non idoneo”.
Il Direttore sportivo porta tutti in ritiro.
Durante il ritiro un giocatore, nel corso di una partitella di allenamento, apostrofa violentemente il nuovo allenatore reo di aver convalidato un gol in fuorigioco. Il nuovo allenatore lo caccia dal campo.

Scommetto che almeno per un attimo avete pensato che la storia fosse contemporanea, che il nuovo mister fosse Sarri, il presidente l’immancabile Claudio Lotito e il Ds Igli Tare.

In realtà siamo nell’ottobre del 1971, il nuovo mister è Maestrelli – si perché adesso tutti lo adorano, ma allora lo contestavano – il Presidente Umberto Lenzini, il Ds Antonio Sbardella. E il capitano “non idoneo”, pensate un po’ era Pino Wilson. Il giocatore ribelle non era Luis Alberto, come qualcuno potrebbe aver pensato, ma il portiere Di Vincenzo.

Cosa insegna questa storia? Niente, come direbbe Alessandro Manzoni “La storia insegna che la storia non insegna nulla”.

Ma siccome lo sport più praticato è, senza dubbio, la salita sul carro dei vincitori e, subito dopo, la discesa dal carro dei perdenti vogliamo rassicurare tutti su due aspetti: se le cose andranno male con Mister Sarri, ci troverete qui, sul carro dei perdenti.
Se, al contrario, le cose dovessero andare bene, la metà di quanto sono andate a quel grandissimo uomo di Tommaso Maestrelli, ci troverete sempre qui, sul carro dei vincitori, insieme a tutti quelli che ci stanno credendo.

Chi non ci crede può stare tranquillo, sul carro dei vincitori manterremo un posto libero anche per lui, perché noi, quando vince la Lazio siamo felici, non portiamo rancore.

 

PS: chi ci crede condivida questo post con i Laziali scettici, chissà che non li convinciamo.

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