É difficile entrare nella testa di un gruppo

É difficile entrare nella testa di un gruppo, anche di quella inconscia, perché a volte… Io ho avuto un’esperienza con una squadra che si fece la prima partita di Champions, si perse, e il giorno dopo, in riunione, io ero inferocito e un paio di giocatori mi dissero: “mister però lo sa anche lei che noi siamo rimasti solo per il campionato“, e quindi vuol dire che io in quei casi lì la testa ce l’hanno ad un altro obiettivo e, anche se si impegnano, a livello inconscio ci lasciano qualcosa. Mi piacerebbe molto che la mentalità non fosse questa e che se riuscisse entrare in campo sempre con la stessa maniera. Non è semplicissimo, è un’evoluzione che stiamo cercando di fare, nella quale abbiamo dato un piccolo segnale di miglioramento, qualche ricaduta, ma stiamo cercando di farlo tutti insieme.
Conferenza Stampa di presentazione di Porto-Lazio del 16 febbraio 2022

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