Il secondo anno si migliora: sì abbiamo cambiato, su 22 giocatori, ne abbiamo cambiati 6/7 però la base dei ragazzi è rimasta e quindi si partiva molto più in avanti sia a livello tattico sia a livello di quello che gli sto chiedendo mentalmente. Poi in Italia si ha un concetto dell’allenatore un po’ particolare: si pensa che uno arrivi e dopo una settimana, ha il joystick, e fa giocare la squadra in un certo modo. Giocare in un certo modo vuol dire pensare in un certo modo. Sentivo un’intervista a Klopp che diceva “Secondo me un allenatore nei primi due anni non si può nemmeno giudicare“. Quella è la mentalità inglese dove l’allenatore può rimanere in panchina nella stessa società anche per 7/8 anni.
Intervista a SKY al termine di Lazio-Sturm Graz del 13 ottobre 2022
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