Io penso di essere sempre stato così, e la visione che hanno i giornalisti che è diversa, oppure l’etichetta che ti mettono addosso è diversa. È chiaro che le caratteristiche di un attaccante, poi un attaccante che fa più di 30 goal l’anno, sono determinanti per scegliere le soluzioni di gioco, ma è qualcosa che ho fatto anche in passato. L’anno in cui Cristiano Ronaldo ha segnato di più in Italia è stato con me, l’anno in cui Hazard ha fatto il numero più alto di goal nel Chelsea è stato con me. Vuol dire che io metto la squadra a disposizione di questi giocatori, poi l’etichetta era Sarri integralista e ti rimane per sempre.
Intervista a Sky al termine di Genoa-Lazio del 10 aprile 2022
FELIPE È A POSTO